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Realizzare PSCL smart significa andare oltre le Linee Guida nell’indagine e creare un documento coinvolgente e accattivante verso tutti i suoi destinatari.

Il Mobility Management di un’azienda consiste nell’insieme delle attività e delle strategie ideate e messe in campo per gestire gli spostamenti quotidiani dei lavoratori e quelli durante le trasferte. Il punto di riferimento all’interno è il Mobility Manager, un professionista riconosciuto per legge all’interno delle aziende con oltre 100 dipendenti, il cui compito consiste proprio nel promuovere forme di mobilità sostenibile a livello ambientale, economico e sociale. Se la prima istanza è implementare nuove strategie di spostamento che riducono l’impatto ecologico dell’ecosistema aziendale, in secondo luogo (ma tutto sommato allo stesso tempo) il Mobility Manager ha la missione di imprimere un cambiamento sostenibile e sentito alle abitudini dei colleghi. Ma in quale maniera questa figura professionale promuove le future strategie, le operazioni messe in atto e i risultati degli anni precedenti? In altri termini: come realizzare PSCL smart per comunicare in maniera efficace con l’azienda e con il Comune.

Gli obiettivi di un PSCL

Cominciamo dall’inizio. Il PSCL cui abbiamo accennato nelle righe precedenti è l’acronimo del Piano Spostamento Casa-Lavoro, è il documento ufficiale finalizzato alla decongestione del traffico urbano e all’individuazione delle misure utili a orientare i quotidiani spostamenti casa-lavoro dei dipendenti. Il Mobility Manager che stila il PSCL organizza e gestisce la domanda di mobilità del personale, promuovendo forme di mobilità sostenibile alternative all’uso dell’automobile individuale. Ovviamente le soluzioni individuate non possono che essere sviluppate sulla base delle infrastrutture già presenti sul territorio o stringendo nuove partnership; inoltre vengono tenute in considerazione anche le esigenze del personale e le condizioni aziendali.

Il PSCL espone anche i benefici ottenibili con l’attuazione delle misure previste; esprime i vantaggi per i dipendenti coinvolti sia dal punto di vista dei costi che delle tempistiche e del benessere, ma anche per l’azienda e per la pubblica collettività che lo riceve. Infatti, come scritto nell’art. 3 comma 1 del Decreto Interministeriale n. 179/2021, ogni Mobility Manager deve inviare il PSCL al proprio comune di competenza entro il 31 dicembre di ogni anno. Proprio tenendo in considerazione i diversi destinatari verso i quali è indirizzato il documento (pubblica amministrazione, dipendenti), è importante pianificare e realizzare un PSCL che sia smart in termini di contenuti, stile e grafica

Come realizzare un PSCL smart

Il Decreto Direttoriale del 4 agosto 2021 n. 209 promosso da MITE e il MIMS definisce le linee guida per la redazione e l’implementazione del Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro da parte dei Mobility Manager aziendali. Si tratta di una struttura che deve essere seguita, ma allo stesso tempo arricchita per realizzare un PSCL particolarmente smart e comunicativo.

Analisi dell’azienda e dell’offerta di trasporto sul territorio

La prima parte del PSCL è dedicata all’analisi delle strutture aziendali, dell’offerta del trasporto sul territorio e delle abitudini di spostamento dei dipendenti. Soprattutto quest’ultimo punto è decisivo per definire strategie future e inquadrare il personale dipendente in relazione ai suoi comportamenti e alle sue necessità. Per ottenere informazioni sullo stato dell’arte, il Mobility Manager deve realizzare un questionario da somministrare al personale. Grazie alla fase di raccolta dati, il Mobility Manager riesce a trarre i più importanti indicatori di mobilità come il volume degli spostamenti e gli orari, il calcolo delle emissioni prodotte dal quotidiano tragitto casa-lavoro.

È fondamentale  sottoporre le domande giuste e dettagliate per poter contare su un quadro complessivo e puntuale circa lo stato dell’arte e lo stato d’animo dei dipendenti. Ecco perché non basta seguire le Linee Guida del PSCL, ma integrare il questionario con domande che vadano a sondare ulteriori aspetti anche in base alla cultura aziendale. Un consulente esperto nella redazione di un PSCL è un prezioso alleato per illuminare le zone d’ombra solitamente ignorare, ma invece decisive per misurare il gradiente di soddisfazione o propensione alla novità da parte del personale.

Parte progettuale del PSCL

Sulla base delle informazioni collezionate e analizzate, il Mobility Manager può passare alla seconda fase: quella della progettualità del PSCL. Anche in questo caso un consulente esperto di Mobility Management è una guida importante nell’individuazione di forme di mobilità alternative al veicolo individuale, ma che tengano conto delle risorse aziendali e del sistema di trasporto locale. Gli obiettivi delle strategie da mettere in campo nel PSCL sono ad esempio i seguenti:

  • riduzione dell’impatto ambientale della mobilità quotidiana;
  • riduzione dell’uso delle auto private per andare a lavoro;
  • promozione della micromobilità (mezzi pubblici, bicicletta o servizi di mobility sharing);
  • sensibilizzazione verso i temi della sostenibilità;
  • applicazione dello smart working e piani incentivi e welfare.

Monitoraggio del PSCL

Non basta redigere il PSCL. Il documento è infatti oggetto di un costante monitoraggio da parte del Mobility Manager. Da un lato valuta l’effettiva efficacia delle misure implementate, dall’altro individua eventuali impedimenti o criticità che rendono le attività previste di difficile attuazione. In quest’ultimo caso spetta a lui proporre tempestivamente soluzioni alternative. Tra gli indici di valutazione dell’efficacia delle strategie messe in campo, non possono mancare quelli relativi ai benefici e alla soddisfazione personale dei dipendenti. Anche gli strumenti di monitoraggio devono essere preventivamente inseriti nel PSCL. 

Un PSCL smart si rivolge anche ai dipendenti

Dal momento che si tratta di un documento che riguarda in prima persona il personale, al quale ha per giunta partecipato rispondendo al questionario, è giusto che ne venga messo al corrente. Ma in verità coinvolgere i dipendenti nel progetto e nelle scelte, renderli partecipi del cambiamento è importante affinché il PSCL non sia percepito solamente come una politica di mobilità imposta dall’alto, ma bensì il fondamento per un impegno collettivo e sostenibile destinato a migliorare la qualità della vita di tutti. Di conseguenza, anche la fase di monitoraggio deve sempre avere come interlocutore privilegiato il personale, al quale comunicare progressi e conquiste delle nuove strategie di spostamento, nonché i benefici e i risparmi.

Affinché il Piano Spostamenti Casa-Lavoro sia coinvolgente ed efficace è necessario conferire al documento un aspetto accattivante. Una grafica dinamica del PSCL corredata da grafici e arricchita dai colori aziendali, è sicuramente un trigger per spingersi avanti nella lettura delle pagine e dei progetti aziendali. Anche il linguaggio e la facile fruizione dei dati sono fondamentali per entrare in sintonia con i dipendenti-lettori. 

Ovviamente consulenti esperti sono in grado di redigere piani SPCL smart completi ed esaustivi, dalla fase di raccolta dati a quella progettuale. Innanzitutto grazie all’esperienza nel settore conoscono quali e quante sono le giuste domande da porre ai dipendenti, in maniera tale da non lasciare scoperto alcun ambito rilevante nell’ottica di una rivoluzione delle abitudini quotidiane dei dipendenti. Allo stesso tempo, un consulente esperto in mobilità aziendale riesce ad individuare gli spazi di opportunità per un cambiamento individuale e collettivo, pianificando gli interventi e trovando le soluzioni giuste. Ma non basta: in che maniera comunicare il PSCL nella maniera più coinvolgente?

Ma esistono anche altri modi per coinvolgere i dipendenti nella mobilità sostenibile in azienda, ecco quali!

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